Edizioni Lampo
Altre denominazioni sociali per le edizioni Lampo: Astra, Verbania, Nuova Atlantide, Moderna, Flash, Euroflash.
Riportiamo qui, con qualche piccola integrazione, la scheda presente nel catalogo Mencaroni-Valtolina.
Al suo rientro in Italia dopo una permanenza di alcuni anni in Spagna, l’editore Lotario Vecchi (1888-1985) fonda la casa editrice Astra, destinata a passare alla storia dell’editoria del settore ed a lasciare un indelebile segno nell’immaginario collettivo degli appassionati di figurine con il nome Lampo, denominazione che pure acquisirà di fatto solo un paio di anni più tardi.
Nel 1950, con il fortunatissimo album ‘Animali di tutto il mondo’, la casa editrice scatenerà una travolgente passione popolare per le raccolte di figurine, simile per dimensioni a quella che aveva animato la metà degli anni trenta, ma che presenta caratteristiche del tutto nuove.
Le figurine non sono ora più associate alle facili suggestioni di favolosi concorsi a premi, né vengono regalate a fini promozionali da produttori di generi alimentari: esse vengono acquistate proprio in quanto ‘figurine‘ e collezionate unicamente per la propria bellezza e per l’interesse che suscitano. L’album per la loro raccolta non è più semplice raccoglitore, ma acquisisce una sua ben precisa rilevanza e dignità professionale e riporta testi scritti che fungono da autorevole commento alle immagini. Si tratta insomma di un prodotto nuovo, esplicitamente concepito per essere conservato nel tempo. La produzione della Lampo, assai estesa sul piano quantitativo, coprirà nel corso degli anni quasi tutti gli aspetti tematicì trattabili dall’editoria del settore. Accanto alle tradizionali raccolte didattiche si imporranno infatti raccolte a tema sportivo (che acquisiranno una certa continuità soprattutto a partire dalla fine degli anni ’50), album legati tanto all’attualità anche storica (‘Guerra in Corea’) che di pura fantasia (‘C’era una volta’), collezioni ispirate al mondo dello spettacolo (cantanti, attori, riduzioni da film o telefilm) e, autentica ciliegina sulla torta, le rinomate riduzioni dai lungometraggi animati di Walt Disney. Una non indifferente fetta di queste produzioni è di realizzazione spagnola, mentre le altre sono opera di artisti italiani. E’ difficile ricostruire con certezza le autentiche ragioni che hanno determinato quella serie di sconvolgimenti, visibili soprattutto a partire dal 1964, che hanno poi portato al dissolvimento di fatto della casa editrice. l’incapacità di adeguarsi con prontezza ai mutati gusti del pubblico, l’affermarsi di una concorrenza sempre più aggressiva e tecnicamente più evoluta (si pensi all’allora rivoluzionaria macchina imbustatrice della Panini) e la dipartita di Baggioli (concausa od effetto della crisi?) che fonderà una propria casa editrice, sono alcune tra le più probabili cause del tracollo.
Dopo un breve periodo in cui il marchio Lampo comparirà associato alla ragione sociale Verbania, la casa editrice assumerà il nome di Nuova Atlantide, che manterrà fino al momento dello ‘strappo’ definitivo (databile circa al 1968), quando non solo muterà nuovamente nome, prendendo quello di editrice Moderna, ma lascerà anche lo storico immobile di Vicolo de Castillia per passare a nuovo recapito.
L’attività editoriale proseguirà così fino alla metà del decennio successivo quando, assunto il nuovo nome di Edizioni Flash, l’azienda abbandonerà definitivamente Milano [Le Edizioni Flash, di Ceparana (La Spezia), così come la S.R.L. Euroflash, che riporta sugli album un indirizzo di La Spezia, manterranno sempre sulle loro produzioni l’indicazione tradizionale: “E’ una collezione Lampo”.]. Il filo principale che collega tutte queste esperienze sta nella denominazione ‘Lampo’ attribuita (così come alle origini) alla collana editoriale, piuttosto che non alla casa editrice. Sul finire del 1986 un nuovo riassetto editoriale porterà alla nascita della Euroflash.
NOTA: è tuttora assai diffusa l’errata convinzione che la numerazione per anni associata dall’editore agli album editi all’interno della collana ‘Collezioni Lampo” (esempio: anno I, anno II, ecc.) vada interpretata come riferita ad uno specifico anno solare. Soprattutto per quanto riguarda i primi anni di attività dell’editore, in realtà, e questo spiega molte (ma non tutte!) delle idiosincrasie che si verificano utilizzando tale criterio, essa deve invece essere riferita più correttamente ad un ‘anno scolastico’. E’ durante questo periodo, a cavallo tra due anni solari, che aveva infatti luogo la tradizionale promozione delle collezioni nelle scuole, ed è inoltre assodato che mettere in commercio una raccolta nel periodo pre-estivo od estivo è l’esatto equivalente commerciale di voler vendere frigoriferi agli esquimesi. Detto questo va rilevato come a causa di omissioni ed errori anche materiali da parte dell’editore sia a tutt’oggi impossibile, e tale resterà probabilmente anche per il futuro, chiarire tutti gli aspetti relativi alle datazioni, per cui ci si è attenuti in materia a regole di elementare prudenza. Inoltre, così come è avvenuto del resto per la quasi totalità degli editori del settore, la Lampo ha proposto nel tempo una quantità pressoché incalcolabile di ristampe e riedizioni dei propri album di maggior successo. Il termine ‘ristampa’ deve essere inteso con un’accezione limitativa: esaurita una tiratura di album o di figurine l’editore ne faceva stampare di nuovi per soddisfare la richiesta. Mentre questo lascia tracce pressoché indecifrabili sulle figurine (le differenze anche notevoli di colorazione delle stesse non sono necessariamente un indice di appartenenza a differenti tirature), indizi più solidi sono invece rintracciabili sugli album. Differenze di prezzo, del colore di stampa del testo, del nome dello stampatore, della carta usata, omissioni od aggiunte di piccoli particolari, fino ad arrivare ad elementi più sostanziali, sono rilevabili in gran numero confrontando anche solo pochi album. La stragrande maggioranza di queste differenze è nel complesso del tutto insignificante, ed il renderne ossessivamente conto sarebbe oltremodo lezioso. Abbiamo quindi optato per la segnalazione di un numero limitato di varietà. Con il termine di ‘riedizioni’ si intende invece qui segnalare la riproposizione sul mercato di album già editi tempo prima. Era purtroppo una prassi assai ricorrente, a cui la Lampo non si è sottratta, quella di rieditare delle collezioni in forma assolutamente anonima, non segnalando la data in cui esse erano ripresentate sul mercato. Queste riedizioni costituiscono con tutta probabilità i ‘tasselli mancanti’ della numerazione attribuita dall’editore agli album, ma è assolutamente impossibile stabilire con precisione dove inserire detti ‘tasselli’. Alcune di esse sono state poi probabilmente ripresentate ‘fuori collana’, e rendono ulteriormente improbabile un approccio cronologico ‘scientifico’. Si è quindi dato conto di esse ove possibile, mentre sono state ovviamente segnalate le edizioni che presentano rilevanti differenze rispetto all’originale”.
Alcune delle raccolte calcistiche LAMPO (o altre ragioni sociali connesse)
Con la denominazione “Lampo”:
- Calciatori, 1958 (copertina blu)
- Calciatori, 1959 (copertina gialla)
- Calciatori, 1960 (copertina nera)
- Campionato di calcio, 1961 (copertina rossa)
- Calcio mondiale 1962, 1962
- Calcio campionato, 1962 circa
- Calciatori 1963, 1963 (tre copertine diverse, con Jair, Sivori, Pascutti)
- Film del campionato, 1963
- Calciatori Lampo, 1963 circa
- Calciatori in campo (con incluso albo omaggio delle Olimpiadi), 1964
Con la denominazione “Verbania”:
- Calcio gigante, 1965 (dubbia l’esistenza dell’album)
- Calcio Lampo 1965/66
- Coppa Rimet 1966 Calcio mondiale, 1966
Con la denominazione “Moderna”:
- Calcio Lampo 1969/70, 1969 circa
Con la denominazione “Flash”:
- Calcio Flash ’83, 1983 (Flash)
Con la denominazione “Euroflash”:
- Calcioflash 1991, 1990
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