Non fu facile trovare un successore ad Alberto Ravano.
Dapprima si cercò di non perdere tempo demandando ad un “pentagono” la conduzione degli affari di ordinaria amministrazione e la ricerca di una soluzione definitiva per quello che riguardava la presidenza.
Gli affari di ordinaria amministrazione non andavano, in quel periodo, nel modo sperato. La squadra aveva, si, raggiunto il quarto posto in classifica, ma i quadri erano diventati vecchi, avevano bisogno di essere rinnovati.
Tenevano il campo per forza di volontà, ma Monzeglio aveva da tempo suonato la campana d’allarme. Naturalmente non era stato ascoltato.
Ocwirk era partito lasciando un vuoto che né Boškov né Vaselinovic erano riusciti colmare.
Monzeglio, da vecchia volpe, aveva “carburato” a dovere gli uomini perché all’inizio del campionato fossero in piena forma, tanto è vero che ci fu anche una vittoria San Siro sul Milan per 3 a 2. Ma la squadra non era in grado dl «tenere» a lungo, e, di fatto, a metà campionato cominciava ad andare alla deriva.
Intanto il «pentagono» aveva convinto l’armatore Glauco Lolli Ghetti ad assumere la direzione della società.
Fu necessario un gesto coraggioso: il licenziamento del gentiluomo Monzeglio. per dare un colpo di frusta ai giocatori. Venne chiamato. a sostituirlo, Lerici.
Fatto questo, Lolli Ghetti ha imboccato la strada della riforma della squadra: via i rami invecchiati, largo alle giovani forze. Questo spiega perché al loro arrivo a Genova, giocatori come Toro, Da Silva, Maestri, Prato siano stati accolti come salvatori.
Anche Lerici venne travolto dalle cose pia grandi di lui.
Il vecchio caro Ocwirk venne richiamato in servizio non più come giocatore, ma come allenatore. Uomo serio e quadrato, soprattutto uomo capace di capire i suoi simili e di parlare loro in maniera convincente, riuscì con un paziente lavoro a riportare la fiducia nel clan blucerchiato.
La Sampdoria non è squadra che aspiri allo scudetto; è squadra – al contrario – che si reputa felice se riesce a raggiungere il traguardo finale al quarto o quinto posto, dietro le “grandi” che possono permettersi certi acquisti (e certi sperperi) che a lei non sono consentiti.
Per la nuova stagione la Samp ha acquistato Cristin, un attaccante del 1945, dalla Sangiorgina, e Wisnieski (1937) dal Lens, squadra francese.
Per contro ha ceduto Vigna al Pisa, Maestri al Palermo, Toro al Modena assieme al glorioso Brighenti, infine ha lasciato libero Tito Cucchiaroni.
All’inizio del campionato Ernest Ocwirk (che conosce molto bene l’ambiente nel quale lavora) s’è detto abbastanza soddisfatto e fiducioso.
Anche il presidente, Glauco Lolli Ghetti, ha espresso fiducia in un piazzamento. La squadra dovrebbe (sia pure con gli inevitabili alti e bassi) tenere bene per tutte le giornate del torneo.
Tutti lavorano seriamente per raggiungere questo obiettivo, e l’entusiasmo con cui lo fanno, è la miglior garanzia per un traguardo onorevole.
« Nuovo cambio all’U.C. Sampdoria: Alberto Ravano diventa presidente
Tratto da “Piccola Enciclopedia dello Sport: U.C. Sampdoria” (1963 – Carlo Carusi Editore)